Intervista Coordinatore Tecnico - parte 2
Partiamo dai grandi. Per i ragazzi provenienti dal nostro settore giovanile e interessati ai campionati provinciali, abbiamo sviluppato una proficua collaborazione col Free Mind, un'Associazione con la quale condividiamo molto sia come valori che interessi, e in questa stagione quello che abbiamo impostato lo scorso anno sta iniziando a dare i suoi frutti.
Qualche anno fa alcuni genitori ci hanno chiesto di formare una squadra. L'idea ci è piaciuta e abbiamo cercato di svilupparla, convinti che alla base dell'attività della nostra Associazione ci debba essere la capacità di offrire sport a livello promozionale. In realtà, presi dalle priorità sul settore giovanile, siamo riusciti a proporre questa attività amatoriale solo la scorsa stagione, e oramai i genitori avevano "perso" l'entusiasmo iniziale.
Quindi?
Quindi, un gruppo che era nato per i genitori, mancava dei genitori. Abbiamo passato dei momenti difficili, soprattutto all'inizio quando eravamo in quattro in palestra e non eravamo sicuri di riuscire a formare il gruppo. Ma i ragazzi hanno tenuto duro ci hanno creduto e alla fine il gruppo è partito e in palestra si respira una bella aria, positiva e serena. La squadra è composta da ragazzi e ragazze uniti dalla voglia e dal piacere di giocare e stare insieme. Si tratta di un gruppo con un motore a due cilindri, il primo è il tecnico, Isabella, e l'altro è Alessio. Sono loro i referenti dell'attività ed è a loro che va il giusto riconoscimento per un gruppo di successo.
E quali sono gli obiettivi?
Sicuramente il divertimento. Ed è il gioco che è divertente, ma serietà e impegno, servono a migliorarsi e a riuscire a giocare in modo sempre più appagante.
Io sono affascinato dal lavoro tecnico che si può sviluppare su un gruppo misto: si tratta di una sfida dal punto di vista tattico e fisico. Un uomo e una donna hanno strutture fisiche diverse, quindi tecniche diverse e il sistema di gioco deve tenerne conto. Poi l'altezza della rete, che rispetto ai campionati maschili e femminili, nel misto è più bassa per gli uomini e più alta per le donne. Questa sfida Isabella la sta affrontando e bene, non a caso proviene dallo IUSM (Istituto Universitario Scienze Motorie), e sono molto contento del lavoro che sta svolgendo. La prima gara è stata vinta, faccio i complimenti ai ragazzi, e sono convinto che l'entusiasmo aiuti a lavorare ancora meglio.
I risultati aiutano, ma non sono prioritari, considero più indicativo come risultato il fatto che il gruppo sia cresciuto e la sfida per Isabella e Alessio è quella di riuscire a gestire un gruppo numeroso riuscendo a dare contenuti e soddisfazione a tutti.
Qualche consiglio?
Il consiglio è di ascoltare. Non me, ma chi fa parte del gruppo: si tratta di ragazzi maturi che a volte possono dare il giusto punto di vista. Esercitare la leadership vuol dire saper cogliere dei suggerimenti e scegliere quali possono essere utili e quali no. Questo non vuol dire fare riunioni o assemblee, a voste basta avere la giusta sensibilità e saper cogliere i segnali che i giocatori lanciano. Anzi a volte la razionalità fa creare degli alibi, invece un comportamento spontaneo, se ben interpretato può rivelare molto più delle parole. Poi sto cercando di coinvolgere Isabella nel settore giovanile e piano piano si sta convincendo ad aiutarci anche con i più piccolini.
A proposito di giovanili, il gruppo più anziano è l'under 19... (presto la terza parte dell'intervista)
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